7 ottobre 2022
È di buon auspicio l’esito della recente consultazione promossa dalla Commissione dell’Unione Europea riguardo la legislazione che attualmente regola l’applicazione all’agricoltura delle nuove tecnologie genomiche premiate con il Nobel nel 2020 (NGT, denominate anche tecnologie di evoluzione assistita, TEA), reso pubblico da pochi giorni (https://ec.europa.eu/info/law/better-regulation/have-your-say/initiatives/13119-Legislation-for-plants-produced-by-certain-new-genomic-techniques/public-consultation_it).
Le piante ottenute mediante queste nuove tecnologie (NTG/TEA) ricadono attualmente sotto la strettissima regolamentazione per gli organismi geneticamente modificati (OGM) e il totale proibizionismo operante in molti Paesi EU, inclusa l’Italia. È da sottolineare che il 79% delle risposte ha giudicato tale regolamentazione non adeguata alle NTG/TEA, con una maggioranza che sostiene una regolamentazione basata sulle caratteristiche della nuova varietà prodotte invece che sulla tecnologia con cui sono state ottenute (in accordo con le raccomandazioni della vastissima maggioranza del mondo scientifico competente), e una rilevante minoranza che considera inutile una valutazione di rischio per alcune di tali piante con caratteristiche del tutto simili a quelle originanti da mutazioni naturali.
Solo una ridotta percentuale (22%) considera l’attuale regolamentazione degli OGM adatta anche alle piante ottenute con NTG/TEA. Tale minoranza comprende soprattutto organizzazioni non governative, di consumatori e produttori facenti parte del movimento dell’agricoltura biologica, che da sempre si batte per il bando totale (su tutto il territorio, non solo nelle proprie aziende) di ogni utilizzo in agricoltura degli OGM, e ora anche delle NTG/TEA.
La strada verso una politica basata sulla scienza, invece che una presunta scienza basata sull’ideologia, è ancora lunga; ma, pur con tutti i limiti di un sondaggio, l’esito della consultazione suggerisce di essere ottimisti.