Il 20 e 21 novembre 2023 torna il consueto appuntamento con i FISV Days, momento di incontro tra la comunità scientifica impegnata sui temi delle scienze della vita e il mondo della scuola.
Titolo dell’edizione 2023 è “Perché siamo quello che siamo tra alimentazione e evoluzione”. Il tema sarà sviluppato su due diversi binari nelle due giornate: “La salute vien mangiando?” lunedì 20 novembre e “Alla scoperta di noi stessi, HOMO SAPIENS” martedì 22 novembre.
La partecipazione è gratuita e aperta a tutti gli istituti scolastici interessati.
GUARDA LA PLAYLIST con tutti gli interventi registrati!
Lunedi 20 novembre
La salute vien mangiando?
9.30 – 10.00
Saluti di Benvenuto
Introduzione
Giovanni De Gaetano, Presidente IRCCS Neuromed, Università degli Studi di Milano
Chiara Tonelli, Presidente FISV
10.00 – 10.30
Come definiamo una buona alimentazione?
La definizione di buona alimentazione può essere in realtà molto più complessa di quanto ci si possa immaginare, soprattutto se vogliamo far rientrare nella parola “buona” tutte le caratteristiche positive che riguardano una corretta nutrizione, la scelta degli alimenti migliori per la salute presente e futura dell’essere umano e dell’intero pianeta, ma anche il rispetto per il benessere psicologico e sociale legato al consumo dei pasti. Analizziamo tutte le possibili virtù racchiuse in questo termine e traduciamole in suggerimenti per scelte a tavola migliori e più consapevoli.
Chiara Matilde Ferrari, Fondazione Umberto Veronesi
Biologa nutrizionista, specializzata in scienza dell’alimentazione e con un master su approcci interdisciplinari al cambiamento climatico e alla crescita sostenibile. Lavora come libera professionista educando alla corretta alimentazione, è divulgatrice in ambito alimentare e ambientale e Supervisore scientifico per Fondazione Veronesi.
10.30 – 11.00
Basta seguire la Dieta Mediterranea?
L’industrializzazione del cibo ha progressivamente cambiato il paradigma che da sempre ha caratterizzato lo studio del rapporto tra alimentazione e salute. Le tecniche di produzione e la presenza di additivi alimentari in molti dei cibi che consumiamo quotidianamente spingono la ricerca a capire quanto la trasformazione industriale degli alimenti possa rappresentare un pericolo per la nostra salute. Continuare a studiare i cibi solo in base al loro contenuto nutrizionale non basta più.
Marialaura Bonaccio, ISCCS Neuromed
Laureata in Filosofia (2004), giornalista pubblicista (2007), dal 2012 ricercatrice del Progetto Moli-sani, nel 2015 ha conseguito il dottorato internazionale (PhD) in Epidemiologia presso l’Università di Maastricht, Paesi Bassi. È autrice di numerose pubblicazioni sull’impatto della crisi economica nella adesione alla dieta mediterranea. Ha ricevuto finanziamenti da parte del Ministero della Salute e della Fondazione Umberto Veronesi. Dal 2022, è responsabile della piattaforma di ricerca congiunta Fondazione Umberto Veronesi-IRCCS Neuromed. Attualmente la sua attività di ricerca è focalizzata sul ruolo degli alimenti ultra-processati per la salute umana.
11.15 – 11.45
Come mangiano i ragazzi italiani? Lo studio INHES
Facciamo il punto sulle abitudini alimentari degli adolescenti e bambini italiani.
Le prime fasi della vita di una persona, come l’infanzia e l’adolescenza, sono periodi critici per la formazione delle abitudini alimentari, che hanno un impatto sulla salute e il benessere per tutta la vita. Ecco perché l’educazione, il supporto e il buon esempio da parte dei genitori e degli educatori svolge un ruolo così cruciale.
Emilia Ruggiero, IRCCS Neuromed
Emilia Ruggiero, laurea in Scienze della Nutrizione presso l’Università di Napoli e PhD in Epidemiologia nutrizionale dell’Università di Maastricht, Olanda, è ricercatrice del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione presso l’IRCCS Neuromed, attualmente supportata dalla Fondazione Veronesi con una borsa di studio post-dottorato. È socio della Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) e membro del Gruppo “SINU Giovani”.
La sua attività di ricerca si inserisce nell’ambito del Progetto UMBERTO condotto dalla Piattaforma Congiunta di Fondazione Umberto Veronesi e IRCCS Neuromed, con particolare attenzione al ruolo dell’alimentazione nella prevenzione delle patologie tumorali.
11.45-12.15
Sai riconoscere le fake news in alimentazione?
Il mondo dell’informazione è ormai globale, multi-disciplinare e di rapidissima trasmissione. Queste tre caratteristiche portano spesso a produrre un’informazione non scientificamente corretta con un atto che può essere più o meno volontario, creando le cosiddette “fake-news”. L’intervento del Prof. Angelino permetterà di capire cosa sia una fake news, quanti tipi si possono distinguere e con esempi pratici sconfessare le principali fake news in nutrizione.
Donato Angelino, Università di Teramo
Donato Angelino è professore associato di alimentazione e nutrizione umana presso l’Università di Teramo. È consigliere del Direttivo Nazionale della Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) e membro fondatore del Gruppo “SINU Giovani” e tra i responsabili della comunicazione Social della Società; è inoltre Delegato del Direttore di Dipartimento di Bioscienze di UniTE per la comunicazione e responsabile social per lo stesso. La sua attività di ricerca è multidisciplinare e spazia fra gli effetti sulla salute (attività pro-/anti-infiammatoria, antiossidante, etc.) di alimenti funzionali e composti bioattivi, il ruolo dell’etichettatura alimentare sulle scelte nutrizionali e lo stato di salute e la nutrition knowledge di diversi sottogruppi di popolazione.
12.15-12.30
Spazio alle domande e conclusioni
Martedì 21 novembre
Alla scoperta di noi stessi, HOMO SAPIENS
Maria Benedetta Donati, IRCCS Neuromed
9.30-10.00
Saluti di benvenuto e moderazione
Introduzione
Nicoletta Archidiacono, Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Chiara Zuccato, Segretario scientifico FISV, Università degli Studi di Milano
10.00-10.40
Sulle tracce dell’evoluzione umana
Noi Homo sapiens siamo oggi i padroni (incontrollati) del pianeta. Condividiamo le nostre caratteristiche fondamentali con gli altri esseri viventi e, in particolare, con ominidi bipedi come la celebre Lucy che, prima di 4 milioni di anni fa, diedero origine a un percorso evolutivo complesso e che, verso 2 milioni di anni fa, iniziarono a sviluppare un cervello abnorme, e che poi, intorno a 200 mila anni fa, una volta comparsa la specie umana moderna, si diffusero ovunque sul pianeta.
Ricostruiamo così la nostra storia nel tempo profondo, come fossero ritagli di un libro da restaurare, perché conoscere i nostri antenati significa comprendere meglio noi stessi e prepararci alle molte sfide che dobbiamo affrontare in un ambiente che cambia per la nostra stessa ingombrante presenza.
Giorgio Manzi, Sapienza Università di Roma
Professore ordinario di Antropologia alla Sapienza Università di Roma; Accademico dei Lincei e Accademico dei XL; vicepresidente dell’Associazione Antropologica Italiana (A.A.I.). Di rilievo internazionale la sua attività di ricerca come paleoantropologo, documentata da oltre 200 pubblicazioni su riviste specialistiche. Noto anche come divulgatore scientifico, è autore di libri per il grande pubblico – come Il grande racconto dell’evoluzione umana (Il Mulino, 2018) o L’ultimo Neanderthal racconta: storie prima della Storia (Il Mulino, 2021) – e collabora regolarmente con quotidiani, periodici, trasmissioni radio e TV.
10.40-11.20
Come l’evoluzione ha strutturato fisicamente l’Homo Sapiens
Una famosa frase di Dobzhansky dice “Niente ha senso in biologia se non alla luce dell’evoluzione”.
Partendo da questo assunto, il Professor Rocchi illustrerà come la struttura del nostro corpo e del nostro cervello sia stata modellata da precise pressioni selettive, fornendo preziosi spunti di riflessione.
Mariano Rocchi, Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Laureato a Roma La Sapienza, poi al Burlo di Trieste, al Gaslini di Genova, alla Wayne State University e infine professore di Genetica alla Università di Bari, dove ora è professore emerito. Si è occupato di evoluzione del cariotipo dei primati e negli ultimi anni il suo corso era incentrato sulle caratteristiche precipue dell’Homo sapiens.
11.30-12.10
Homo Sapiens, una specie migrante
Oggi si sente molto parlare di radici (di un popolo, di una comunità…), ma si tende a dimenticare che le radici servono alle piante per stare ferme, mentre il genere umano dispone di gambe e piedi, grazie ai quali si è mosso in continuazione. Degli spostamenti dei nostri antenati restano tracce fossili e reperti archeologici, ma da qualche anno lo studio del DNA ci permette di ricostruire aspetti altrimenti oscuri di queste migrazioni. Il DNA dimostra che discendiamo da un piccolo gruppo di fondatori africani; che abbiamo avuto rapporti più che amichevoli con l’uomo di Neanderthal; che la rivoluzione neolitica durante la quale abbiamo imparato a produrre il cibo è stata accompagnata da massicci spostamenti di popolazioni dall’Anatolia all’Europa; e che a questi migranti gli europei devono non solo l’invenzione dell’agricoltura, ma anche il colore bianco della pelle.
Guido Barbujani, Università di Ferrara
Guido Barbujani è Professore Ordinario di Genetica presso l’Università di Ferrara e scrittore.
Membro dell’American Association of Anthropological Genetics, dell’Associazione Genetica Italiana (Past president), dell’European Society of Evolutionary Biology, della Society for Molecular Biology and Evolution e dell’American Society of Human Genetics, ha concentrato gran parte della sua attività di ricerca sugli aspetti della diversità della genetica umana e della biologia evoluzionistica. Collabora con le principali riviste scientifiche internazionali ed è autore di numerosi saggi e romanzi, che gli hanno valso importanti riconoscimenti: il Premio Selezione Galileo (2007) per il saggio L’invenzione delle razze (Bompiani 2006), il Premio Merck-Serono (2007) per il saggio L’invenzione delle razze (Bompiani 2006), il Premio Napoli per la cultura italiana (2014) e il Premio Selezione Galileo (2017) per il saggio Gli africani siamo noi (Bompiani 2006).
12.10-12.30
Spazio alle domande e conclusioni
La partecipazione è gratuita e aperta a tutti gli istituti scolastici interessati.